Dopo alcuni giorni dalla disastrosa partita contro il Benevento è necessario, a mente fredda, fermarci a ragionare su ciò che sta accadendo e su cosa accadrà nei prossimi mesi nel mondo Juve.
Fino ad ora, nonostante la vittoria della Supercoppa Italiana e il raggiungimento della finale di Coppa Italia, la stagione dei bianconeri è a dir poco deludente.
Dopo tanti anni di successi, sembra essere tornati a rivivere i campionati dei due settimi posti di fila. L' umore nero dei tifosi (più che condivisibile) ne è la controprova, oltre alla paura di non riuscire nemmeno ad arrivare tra le prime quattro classificate.
Se fino a due giornate fa la Vecchia Signora poteva ancora sperare di poter lottare per il decimo Scudetto di fila, dopo la sconfitta dello Stadium contro una squadra modesta come il Benevento ora Madama deve stare persino attenta alle inseguitrici.
Vediamo di fare il punto della situazione sui numerosi problemi dei bianconeri.
Se la squadra è in questa situazione, la responsabilità è di tutti, dalla società, all’allenatore, fino ad arrivare ai giocatori.
Gli errori da attribuire alla società juventina risalgono a ben due anni fa. Premesso che è ingiusto andare contro un team manageriale che ha dominato l’Italia nell’ultimo decennio, con risultati calcistici ed extra-calcistici di un certo livello, voler fare di testa propria non aiuta sempre.
Sbagliato o no che fosse, mandare via Massimiliano Allegri dopo un progetto lungo e vincente durato cinque anni, ci poteva stare benissimo, ma ingaggiare un allenatore con una determinata filosofia di gioco come Maurizio Sarri, senza garantire al tecnico toscano un mercato adeguato con giocatori funzionali al suo credo tattico, si è dimostrato un terribile errore di valutazione.
Ciononostante bisognare comunque dare atto all’ex allenatore del Chelsea, di essere comunque riuscito a raggiungere l’obiettivo minimo con la vittoria del Campionato, adattandosi alle particolari caratteristiche dei calciatori, e mettendo in campo una “brutta copia” della squadra ibrida che si era vista con mister Allegri.
Fallito il “Progetto Sarri” dopo la brutta figura in Champions League contro il Lione, il presidente Andrea Agnelli ha preso in mano la situazione, esonerando per il secondo anno di seguito l’allenatore, e chiamando lo stesso giorno l’ex giocatore della Juventus Andrea Pirlo.
Pirlo inizialmente era stato chiamato alla guida dell’under-23, magari per poter salire sulla panchina bianconera dopo un paio d’anni ma, dopo appena una settimana, si è ritrovato catapultato in una dimensione completamente differente, alla guida della prima squadra senza un minimo d’esperienza.
Se all’inizio questa scelta poteva sembrare intrigante, seppur rischiosa, ora invece non sta portando ai risultati che ci si poteva aspettare.
Fino a qualche settimana fa, all’allenatore bresciano -tra i numerosi infortuni, i positivi al Covid nel momento clou e altri eventi sfortunati- si davano poche colpe, tenendo conto dell’inesperienza e di altri fattori.
Il pensiero del tifoso juventino su di lui però, è cambiato prima con l’ennesima eliminazione agli ottavi di Champions contro il Porto, e poi con la deblace allo Stadium dinanzi al Benevento.
Questa volta, infatti, l’ex Campione del mondo del 2006, è stato accusato di non essere riuscito a preparare nel migliore dei modi la partita contro i campani, nonostante avesse avuto per la prima volta in questa stagione, una settimana intera di allenamenti.
Ora sta a lui dimostrare di poter tenere in mano la squadra, ma, le numerose voci su un suo possibile esonero a fine stagione, o addirittura in caso di risultato negativo nel derby, potrebbero influenzare l’ambiente.
Le colpe però, devono essere anche date a coloro che entrano in campo. Da quasi tre anni, si pensa che la rosa bianconera sia all’altezza delle grandi squadre europee, ma così non è.
Questa squadra è fin troppo sopravvalutata!
Molti calciatori della Vecchia Signora hanno dimostrato di non saper reggere la pressione e di non avere il carattere per indossare questi colori. Tranne per poche partite di questo campionato, si è visto nel rettangolo di gioco un gruppo svogliato, senza una precisa identità, e poco adattabile alle richieste di mister Pirlo, costretto, anche lui come Sarri, a doversi adattare.
Cosa fare ora dunque per evitare un vero e proprio disastro, e per salvare il salvabile? La squadra deve cercare di ritrovare determinate certezze, insieme a quello spirito che ha contraddistinto la Juventus negli anni scorsi, consolidando la qualificazione alla prossima Champions League, provando anche a portare a casa il secondo titolo stagionale in finale di Coppa contro l’Atalanta.
Cosa ci aspetta per il futuro?
Tutto ovviamente ruota attorno al finale di stagione della Vecchia Signora. La situazione attuale non permette un mercato faraonico. Il rosso in bilancio è pesante, e se non dovesse arrivare la qualificazione alla prossima Champions, ci potrebbero essere delle ripercussioni inevitabili che potrebbero portare la compagine torinese a vivere alcuni anni bui.
Sarà necessario capire la situazione societaria. Paratici e Nedved sono più che mai in discussione ed è arrivato il momento che il presidente Agnelli torni a prendere in mano la situazione in prima persona.
Bisognerà capire se si vorrà continuare con Pirlo o puntare per il terzo anno di fila su un altro tecnico, ma soprattutto dovranno essere fatte delle valutazioni sui calciatori.
Considerando la complicata situazione economica, probabilmente ci saranno delle cessioni pesanti, anche di giocatori non messi sul mercato. Dovrà essere presa una decisione su Cristiano Ronaldo e Dybala. Entrambi sono i top player della rosa, ma a causa della loro incompatibilità, uno dei due dovrà lasciare la Continassa.
Serve infatti una figura da mettere al centro del progetto tecnico, e in base a chi dei due rimarrà, dipenderà anche il mercato.
Dal mercato ci si aspetta un progetto graduale di ringiovanimento, puntando su gente motivata e degna di vestire questa casacca. I nomi che si stanno facendo degli ultimi mesi da Locatelli ad Aouar, sono molto intriganti tenendo conto della qualità delle due giovani promesse, sarà tuttavia anche importante puntare su giocatori pronti e con una certa esperienza a livello internazionale.
Ovviamente queste sono solo delle idee.
Ciò che conta ora è tornare ad essere concentrati al 100% nel finire nel migliore dei modi la stagione 2020/2021. Una stagione questa, che sta volgendo al termine, e dalla quale ci si aspettava forse troppo, e che potrà servire da lezione alla società, ai giocatori, e anche a noi tifosi.
Vincere per nove anni di seguito non è affatto facile. Giusto è però pensare di non poterlo fare sempre.
Altre squadre nel corso di questi anni, si sono rafforzate per poter arrivare al livello della Juventus, e addirittura superarlo. Abdicare ci sta, ma non in questo modo, ed è questo che fa rabbia ai tifosi. Ora testa al derby e alle gare che ci aspetteranno, tifando fino alla fine questa squadra. Che il fallimento di quest’anno possa essere un “bagno d’umiltà” in vista del futuro.
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