L’avvicinamento al big match contro la squadra partenopea si sta facendo sempre più intricato: la notizia di ulteriori positivi nel Napoli sta mettendo in serio dubbio il regolare svolgimento della gara. È stato infatti confermato il focolaio Covid all'interno del gruppo azzurro, ma la Asl 1 di Napoli – contrariamente a quanto successo all’andata – non ha disposto lo stop alla trasferta di Torino. Dopo l’arrivo nel capoluogo piemontese la situazione si è complicata ulteriormente: la Asl 2 di Napoli ha costretto all’isolamento anche Lobotka, Rrahmani e Zielinski, tutti e tre hanno avuto contatti con positivi senza aver ricevuto la terza dose. Il comunicato della Asl ha inoltre ribadito le responsabilità di prevenire l’estensione del contagio in capo alla Società Calcio Napoli: “il gruppo squadra, alla luce dell'acclarato focolaio di positività che tra l'altro presenta un continuo trend di casi positivi, dovrà attenersi scrupolosamente al massimo rispetto delle norme di contenimento e riduzione del rischio”.
La decisione su un possibile rinvio si fa sempre più delicata, soprattutto considerando le decisioni prese dalle altre Asl: già quattro partite previste per oggi non si disputeranno sicuramente a seguito delle quarantene da rispettare (Atalanta-Torino, Fiorentina-Udinese, Salernitana-Venezia e Bologna-Inter).
La latitanza delle alte sfere del calcio italiano non ha fatto altro che rendere più complicata la situazione. Nella riunione del Consiglio straordinario svoltasi nella serata di ieri, la Lega ha fatto sapere di non aver intenzione di intervenire con il rinvio ufficiale delle gare, dando così il via alla consueta sequela di sconfitte a tavolino, ricorsi e contro-ricorsi. Questo è il prodotto calcio a cui siamo ormai abituati e questo è il disagio con cui si pretende di esportarlo su scala mondiale.
Ancora una volta l’ultima decisione sarà in mano alle singole Asl (ultima parola all’Asl di Torino, che deciderà nelle prossime ore), la cui competenza evidentemente non si limita al solo ambito sanitario, ma è estesa all’intera industria calcio.
Solo nelle ultime ore la Lega ha varato un nuovo protocollo per la gestione dei contagi Covid, che riporta: "Qualora uno o più calciatori dello stesso Club risultassero positivi al virus SARS-CoV-2 la gara sarà disputata, secondo il calendario di ciascuna competizione, purché il Club in questione abbia almeno tredici calciatori (di cui almeno un portiere) tra quelli iscritti nelle rose della Prima Squadra e della formazione Primavera nati entro il 31 dicembre 2003, risultati negativi ai test entro le 24 del giorno precedente".
La formazione di Allegri
Tornando a parlare di campo, Allegri dovrà fare a meno di Chiellini e Pinsoglio, anch’essi positivi al Covid, e di Leonardo Bonucci, reduce da un problema muscolare. L’altro indisponibile è Ramsey, ormai fuori da ogni piano tecnico. Potremmo dunque vedere riproposto un 4-4-2 con la coppia di centrali composta da De Ligt e Rugani, Cuadrado e Alex Sandro dovrebbero completare il reparto arretrato. A centrocampo insieme a Locatelli giocheranno due tra Rabiot, McKennie e Bentancur. In attacco il solito Morata, ballottaggio invece fra Dybala e Chiesa, con quest’ultimo in netto vantaggio.
Se il contesto risulta governato dall’incertezza, all’interno dell’ambiente bianconero le cose non sembrano andare tanto diversamente. Raramente accade di vedere a metà stagione una squadra – come quella bianconera – con forti dubbi su chi giocherà da terminale offensivo. Nella consueta conferenza prepartita il tecnico livornese ha placato le voci intorno ad una probabile ed imminente cessione di Alvaro Morata, ma restano forti dubbi sul futuro dello spagnolo. Al di fuori di ogni considerazione di natura tecnica, dispiace anche solo pensare all’idea di perdere dei pezzi in corsa, in particolare se consideriamo la situazione di classifica in cui ci troviamo e l’importanza del momento che stiamo per affrontare, ricco di big-match che segneranno il prosieguo dell’intera stagione.
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