Si chiama Matthijs de Ligt, indossa la maglia numero 4 e non molto tempo fa era conosciuto come il “Golden Boy”, l’astro nascente della difesa della nazionale olandese e dell’Ajax. Il giovane, giovanissimo, fiore all'occhiello di Mino Raiola che, appena maggiorenne, si era già fatto strada tra i grandi a suon di prestazioni sontuose e gol importanti in palcoscenici mondiali (Champions League, Juventus – Ajax 1-2, ad es/). Oggi, soprattutto tra una certa stampa italiana e certi tifosi medi lo si può ritrovare molto spesso accostato a denominazioni del tipo “bidone da 75/80/1000 milioni” o molto più comunemente “flop”. Come dargli torto, d’altronde, se un difensore classe 2000, corteggiato e cercato da mezza Europa, sceglie di andare a giocare per la squadra odiata per eccellenza.
Inizia la stagione ed ecco che subito arriva l’infortunio del capitano Giorgio Chiellini che costringe Maurizio Sarri a dover lanciare fin dall’inizio l’olandese tra gli undici titolari della madama. Arrivano le prime prestazioni altalenanti. Vani sono i tentativi del Mister di spiegare un po' a tutti che il ragazzo non ha avuto il giusto tempo per ambientarsi e per prendere confidenza con il calcio italiano, totalmente diverso da quello dell’Eredivise. Niente da fare, la stampa lo massacra, i tifosi avversari non aspettavano altro che qualche suo errore per attaccarlo e denigrarlo (dopo averlo portato in cielo entrambi la sera in cui purgò la Vecchia Signora in Champions). Galeotti, e sfortunati, furono i numerosi tocchi di mano che lo riguardarono ad inizio campionato. Periodo di “crisi” nel quale ha deciso una partitella quasi insignificante: il derby contro il Torino. Poi si andò a Bergamo e ci fu una prestazione fin troppo convincente, con tanto di gol salvato a porta spalancata. “Troppo bello per essere vero, tornerà a sbagliare”, questo era il mood che gironzolava sui social e sui giornali italiani. E invece no, Matthijs non ne vuole sapere proprio niente di loro e cosi inanella una serie di partite monumentali spazzando via palloni e critiche.
Tra metà dicembre ed inizio gennaio viene panchinato per qualche partita da Sarri a causa di alcune piccole problematiche fisiche che doveva smaltire, e dato che a sostituirlo c’era un più che affidabile Merih Demiral. Anche stavolta rimbalzano sfottò e critiche social che delle reali motivazioni delle panchine non vogliono proprio saperne. Proprio il turco, però, subisce un grave infortunio ai legamenti crociati nella trasferta di Roma nella quale lo stesso destino tocca anche a Nicolò Zaniolo. De Ligt quindi subentra ed arriva una prestazione superba che si ripete anche nei match successivi, fino a ieri, con il gol che ha siglato il 3-0 sulla Fiorentina, di nuovo allo Stadium, stavolta però dalla parte bianconera. Gli attacchi, le critiche e le prese in giro sono stati definitivamente disintegrati dall’olandese che, da “bidone d’oro”, è tornato ad essere semplicemente gold.
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