La sfida del Meazza era la più attesa da quando l'attuale tecnico nerazzurro, la grande bandiera bianconera (sia in campo che in panchina), il 31 maggio, è passata dalla parte del biscione. Tanti sono gli attriti, ed in questi mesi è stato evidente. Il dente era avvelenato, ma la Juve aveva l'antidoto. La partita ha evidenziato tutto il gap che separa le due squadre, ed il risultato ne è stato una logica conseguenza. Troppo forte questa Juve per pensare di poterla battere, per ora. Quella di Conte contro la Juventus, però, non è stata l'unica grande sfida in scena a Milano, tutte stravinte dalla squadra di Agnelli. Tra le altre, non sono state di minore importanza le sfide personali di Sarri (contro chi ancora vede il gioco di Allegri, contro chi rimpiange il cambio in panchina), di Dybala prima e di Higuain poi e infine di Emre Can.
Sarri
Il mister pare aver finalmente fugato gli ultimi dubbi in quella parte della tifoseria che dal giorno del suo annuncio storce il naso. La sua Juventus prende forma, partita dopo partita, step by step. Era questione di tempo, ma la mano del tecnico toscano è sempre più evidente nel gioco, nella tattica e nella testa dei calciatori. A lui il merito di aver insistito su Matuidi, vero e proprio mattatore da inizio stagione, e sull'idea di Cuadrado terzino (che piacevole sorpresa rivedere Juan dare il meglio di sé!). Anche chi entra dalla panchina dimostra piena abnegazione per il progetto. Maurizio si è preso la Juventus.
Dybala e Higuain
Il duo argentino, l'HD messo sul mercato in estate, i due che probabilmente a fine luglio/inizio agosto non credevamo avremmo più visto segnare ancora, insieme, in maglia bianconera, e invece...Inizio di stagione in sordina per Paulo, arrivato in ritardo rispetto al resto della squadra causa Copa America. Grandissimo impegno e voglia di restare alla Juve nonostante le offerte allettanti e gli accordi tra le società già presi. Si impone, resta, si allena, sta in panca col sorriso, entra in forma, entra in campo, assist, assist, GOL. Crescita esponenziale del 10 bianconero nell'ultimo mese.
Gonzalo, anche lui non ha mai pensato di lasciare la Juventus una volta rientrato dalla deludente esperienza Milan/Chelsea. E Gonzalo, molto più criticato anche dagli stessi tifosi della Juve, ha dimostrato di poterci stare benissimo in questa squadra, se l'è riconquistata con gol decisivi e prestazioni convincenti.
Emre Can
Emre Can merita un applauso, e qui entra in gioco anche la sapiente gestione mentale di Sarri. Dopo la travagliata vicenda, e polemica, dell'esclusione dalla lista Champions, è entrato in campo 2 volte, ed ha fatto vedere di che pasta è fatto, con grandissima voglia di spaccare il mondo. E sono certo che il mister saprà fare un ottimo lavoro anche con Rugani, anch'egli finito ai margini, non venduto solo per l'infortunio di capitan Chiellini. Anche Cristiano ha giocato una grande partita (traversa e gran gol annullato a parte) ma quella è prassi.
Insomma la partita di ieri sera non solo ci ha restituito la vetta della classifica, ma ci ha anche dato ulteriori certezze (non siamo Ronaldo-dipendenti) sulla panchina e sul campo, semmai ci fosse qualcuno che ne sentiva ancora il bisogno.
Pasquale Troiano
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