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Immagine del redattoreLino Basso

Apotesi J-Women: 4-0 al Milan, quarto scudetto consecutivo ipotecato

È trionfo Juventus Women al JTC Center di Vinovo: lo scontro al vertice con il Milan termina 4-0 con i gol di Barbara Bonansea, Lina Hurtig, Andrea Staskova e Arianna Caruso.


Solito 4-3-3 per coach Guarino: tra i pali torna Laura Giuliani, in difesa la coppia centrale è oggi composta da capitan Sara Gama e Linda Sembrant, con Cecilia Salvai inizialmente in panchina. Le due fasce sono occupate da Tuija Hyyrynen e Lisa Boattin. A centrocampo presenziano Sofie Pedersen, Martina Rosucci e Valentina Cernoia, con Arianna Caruso pronta a subentrare a gara in corso, mentre il trio offensivo è ormai quello consueto: Barbara Bonansea, Cristiana Girelli e Lina Hurtig. C'è anche il rientro di Aurora Galli in panca dopo la lesione alla gamba destra rimediata a inizio anno.


Subito al 1' c'è la potenziale chance per aprire la gara: Pedersen di testa allontana il pallone sugli sviluppi di un corner per il Milan, e Cernoia fa partire il contropiede spalleggiata da Bonansea e Girelli, ma il suo assist per BB11 è un po' tardivo e quest'ultima finisce in fuorigioco.


La Juve c'è, il Milan un po' meno e la dimostrazione arriva al minuto 8: il cross di Hyyrynen trova la testa di Hurtig, che fa da sponda per l'inserimento di Bonansea che sfugge ad Agard e infila Korenciova, realizzando l'importantissimo gol del vantaggio. È il quinto centro in campionato per il numero undici bianconero, ed è una rete che pesa tantissimo, poichè è anche la cinquantesima totale in maglia bianconera, eguagliando così il record della compagna Cristiana Girelli.

La difesa delle campionesse d'Italia in carica corre comunque un pericolo: Dowie sfugge a Hyyrynen sulla sinistra, il suo cross basso però non trova nessuna compagna pronta a ribadire il pallone verso la porta di Giuliani.


Sono fasi già molto concitate: il Milan ha accusato il colpo ma cerca di sfondare per vie centrali, mentre la Juventus cerca di approfittare delle ripartenze per mettere ulteriormente in difficoltà la difesa rossonera, apparsa non troppo lucida, soprattutto in occasione del gol di Barbara Bonansea.

Al 26' arriva quello che probabilmente è già il momento chiave del match: Bonansea prende palla ed effettua un assist che taglia la retroguardia del Milan e permette a Hurtig di scattare da sola verso la porta, il suo tiro è ribattuto da Korenciova, ma il rimpallo favorisce il centravanti svedese che sigla così il suo sesto gol in campionato, il quarto consecutivo.

È veramente una "mazzata" per il Milan, che se aveva accusato lo svantaggio iniziale soprattutto a livello psicologico, ora si ritrova sotto di due gol a poco meno di trenta minuti di gioco: prova a scuotere le rossonere il capitano Giacinti, che prende palla dal limite dell'area e lascia partire un destro che termina di poco alto sopra la traversa.


Le ragazze di Maurizio Ganz non ci stanno, e spaventano ulteriormente la retroguardia bianconera: un corner calciato da Tucceri Cimini trova l'incornata di Dowie che beffa Giuliani in uscita, ma l'arbitro Feliciani annulla la rete per un presunto fallo dell'attaccante britannica sul numero uno bianconero. Un episodio che potrebbe far discutere, ma ciò che conta è che i primi quarantacinque minuti di gioco vedano le Women avanti per 2-0.


Nel secondo tempo l'asse Bonansea - Hurtig è ancora caldo: BB11 serve il numero diciassette bianconero, il suo tiro da buona posizione però termina di poco alto sopra la traversa.


Dopo uno scontro di gioco che l'ha vista momentaneamente a terra, Bonansea esce dal campo in via precauzionale, ed entra in campo Andrea Staskova.

Il Milan prova sempre a rimettere in discussione il match, e ci va vicino a metà gara: un pallone filtrante di Boquete trova Giacinti, che sovrasta la marcatura di Boattin. Il suo tiro è respinto magistralmente di piede da Giuliani, che evita il gol con un intervento davvero determinante.

In questo secondo tempo la Juventus Women amministra il doppio vantaggio, anche se ciò consente al Milan di avere qualche opportunità in più per riprendere le redini del match. Il reparto arretrato juventino rimane comunque ben attento.

La Juve continua a gestire al meglio la gara, e successivamente c'è spazio per altri due cambi: dentro Maria Alves e Arianna Caruso, fuori Hurtig e Rosucci.

Esce anche Girelli all'81', che ha lottato a lungo e ha creato spazi per le compagne, nonostante si possa dire che questa non sia stata la sua miglior gara.

Nel finale la Juventus torna ad accelerare: Zamanian, subentrata a Girelli, fornisce l'assist per l'accorrente Staskova, che sola davanti a Korenciova spedisce il pallone in rete e sigla il 3-0, che appesantisce ulteriormente il passivo.

Finita qui? Non ancora: sempre Staskova vede Arianna Caruso libera in area e la serve. Il numero 21 lascia così partire un destro che non lascia scampo a Korenciova e fa terminare il pallone all'angolo sinistro. Sono quattro le reti bianconere e sei i punti di vantaggio sul Milan, che esce martoriato e abbattuto da questa pesante sconfitta.

C'è da dire che nonostante fosse uno scontro al vertice, l'esito finale sembrava abbastanza scontato: il Milan ha sempre vinto le sue gare, e l'unica sconfitta l'aveva rimediata proprio con le Women a San Siro.


Questa Juventus non conosce davvero rivali in Italia, e nonostante il calendario presenti ancora sfide ostiche con Fiorentina e Sassuolo in campionato, e il triplice confronto con la Roma tra Coppa Italia e serie A, la strada per il quarto scudetto consecutivo è tracciata da tempo.

Non bisogna però rilassarsi: proprio la Roma sarà la prossima avversaria sabato 13 marzo nell'andata delle semifinali di Coppa Italia, e la formazione giallorossa ha saputo mettere in seria difficoltà le bianconere nel primo round di Supercoppa Italiana lo scorso 6 gennaio.


Le possibilità per finire davvero alla grande questa stagione ci sono tutte, e sentire cantare l'inno bianconero dalle nostre giocatrici fa capire quanto questo gruppo ci tenga a questa maglia gloriosa e quanto abbia voglia di impegnarsi duramente dall'inizio alla fine, nella buona e nella cattiva sorte.

Quattro gol, sei punti di vantaggio, sette giornate dal termine: non è finita, ma l'ipoteca sul quarto scudetto c'è, e si vede.


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